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Ultimo aggiornamento: martedì 06 ottobre 2015 

 

     L'ARMA  DEL  GENIO

 

Fra le Armi che si dedicano al supporto al combattimento, l'Arma del Genio riveste un' importanza ed un ruolo assolutamente unici.

Capace di operare in prima linea in stretta cooperazione con l’Arma Base e spesso anche davanti ad essa per aprire varchi nelle opere difensive dell' avversario, allo stesso modo può condurre demolizioni per ritardarne l'avanzata. Può gittare ponti di barche sui fiumi, costruire veri ponti sospesi o a più campate, ripristinare collegamenti ferroviari, aprire strade, costruire accampamenti.

La sua grande versatilità ne fa una pedina dalle molteplici capacità, e questa versatilità ha portato alla recente introduzione nelle Brigate del nostro Esercito di unità dell'Arma del Genio a livello reggimento in luogo delle preesistenti Compagnie Genio Guastatori.

La capacità tecnica e l'abnegazione, tipiche dei Genieri, hanno caratterizzato la storia dell'Arma, impegnata spesso in interventi a supporto della popolazione colpita da calamità naturali.

I reggimenti del Genio vivono una storia decisamente complicata. Il primo Reggimento si costituisce il 30 settembre 1848. In precedenza, reparti a livello compagnia e battaglione avevano avuto tormentate vicende di costituzioni e scioglimenti o di passaggio in blocco in altre armi, come per gli "zappatori" nell'Arma di Artiglieria.

Il 2° Reggimento vede la luce il 2 maggio 1860 con l'immissione nei ranghi del Corpo dei reparti dell'Emilia e della Toscana.
Nel 1873 la specialità Pontieri lascia l'Artiglieria per entrare  nell'Arma del Genio. Nel 1883 i reggimenti diventano quattro per passare a cinque nel 1893.

Molteplici nuove unità con nuove specializzazioni saranno create durante la Prima Guerra Mondiale dove il Genio diviene protagonista della guerra di mine oltre che nella posa di ostacoli attivi e passivi.

Superata la dura prova della Guerra, l'Arma del Genio viene manipolata e riordinata finché i reggimenti tornano in vita con l’ordinamento del 1926.

Soppressioni e modifiche seguirono a ritmo incessante finché, alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, l'Arma contava 18 reggimenti genio, due di minatori, due di pontieri, uno di ferrovieri più altre unità a livello compagnia e battaglione.

La seconda guerra mondiale vede un ulteriore ampliamento dell'Arma che allinea unità leggendarie come i battaglioni guastatori che in Africa Settentrionale si copriranno di gloria.

L'armistizio chiude la prima fase della Seconda Guerra Mondiale, aprendo un duro periodo di ricostruzione materiale e morale dell'Arma. Tale impegno continua nel dopoguerra. Lentamente i reggimenti tornano in vita e seguono da vicino la vita della Nazione prodigandosi ogni volta che ce ne sia bisogno nelle luttuose vicende nazionali puntellate da terremoti, alluvioni, frane.

Oggi attraverso riordinamenti successivi, i Reggimenti del Genio rappresentano potenti pedine ad elevata capacità tecnologica e di combattimento pronte ad assolvere il compito sia esso umanitario o di combattimento.

Attualmente i reggimenti operativi sono 12 e le loro Bandiere sono decorate di 3 Medaglie d'Argento, 11 Medaglie di Bronzo, 2 Croci di Guerra al Valor Militare, 2 Medaglie d'Argento e 7 di Bronzo al Valore dell'Esercito ed 1 Medaglia d' Argento e 3 di Bronzo al Valor Civile. Ad essi si è affiancato all’inizio del 2007 il Reggimento Addestrativo della Scuola del Genio.