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Associazione Nazionale Genieri e Trasmettitori d'Italia

 

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Ultimo aggiornamento: martedì 06 ottobre 2015

 

LA  STORIA

DELL'  8°  REGGIMENTO  GENIO  GUASTATORI

 

EPOPEA

Nel luglio del 1942 la divisione FOLGORE (5.912 uomini di cui 299 Ufficiali), che aveva assunto il nome di “Cacciatori d'Africa”, venne trasferita per via aerea in Africa Settentrionale; in essa era compreso l'VIII Battaglione Guastatori Paracadutisti articolato su un comando di battaglione e 2 compagnie guastatori paracadutisti ( la 3^ Compagnia rimase in Italia come base per la costituzione di una 2^ Divisione)

EL ALAMEIN

 

 

Alla fine di settembre del 1942 la FOLGORE, posta a sistema nello schieramento difensivo italo-tedesco, si preparò ad affrontare lo sforzo offensivo dell'8^ armata Britannica presso El Alamein. L'intero fronte dell'Asse si estendeva per 60 chilometri e andava dal mare (nord) sino all'intransitabile depressione di El Qattara (sud). La “Folgore” presidiava, per 15-20 chilometri, un terreno spoglio e privo di copertura atta a mascherare le difese; proprio qui venne sferrato inizialmente l'attacco britannico volto a sfondare le linee di difesa e ad aggirare l'intero schieramento dell'Asse.

 

L'VIII battaglione guastatori paracadutisti, Comandato dal Magg. Giulio Burzi, venne decentrato al 186° Reggimento Paracadutisti e, unitamente al VII Battaglione paracadutisti, era parte del Raggruppamento “Ruspoli” (cognome del Ten.Col Comandante del Raggruppamento). L'VIII Guastatori Paracadutisti, alla metà di ottobre, si trovava a presidiare il settore assegnato, a nord del dispositivo difensivo approntato dal 186° Reggimento Paracadutisti. Alle ore 20:30 del 23 ottobre iniziò ufficialmente la battaglia di El Alamein con un intenso fuoco di preparazione di artiglieria. In particolare, nel settore dell'VIII Guastatori (sottosettore difensivo centrale divisionale – raggruppamento Ruspoli) il fuoco delle artiglierie si accanì con inusitata intensità e violenza a premessa di un successivo attacco delle fanterie. Alle 21.30 reparti dell'8^ Armata britannica della forza di 4 battaglioni di fanteria e una Brigata corazzata, sostenuti dal fuoco delle artiglierie, investivano il distaccamento Ruspoli.

NASCE IL MITO

…un semplice Reggimento “leggero” contro unità attaccanti preponderanti (1 contro 8) e di altissima qualità (ricordiamo solo la 13^ Demì-Brigate della Legione Straniera e la 7^ Brigata carri britannica “Topi del Deserto”). Contrariamente ad ogni previsione, il settore tiene e la “Folgore” resiste, resiste e resiste con la sola forza di volontà. Tutta la notte (23 ottobre 1942) fu un'alternarsi di vicende fra difensori e attaccanti. Interventi di artiglieria, reazioni di fuoco delle armi automatiche della fanteria e dei cannoncini controcarro, lotta corpo a corpo, attacchi ai carri con bottiglie incendiarie, il tutto nella più completa confusione di una notte

All'alba del 24 ottobre 1942, il sottosettore aveva resistito; il nemico inchiodato sulla fronte dei campi minati era ripiegato, diversi carri avversari fuori combattimento giacevano in fiamme, numerosi i caduti da ambo le parti: in particolare la Folgore aveva perso 2 Compagnie poste a difesa della prima fascia minata. Inoltre era caduto il Ten.Col. Ruspoli, Comandante del Raggruppamento (VII e VIII Btg.). II fallimento degli attacchi nemici alle posizioni dell'VIII Reggimento guastatori paracadutisti, e della “Folgore” tutta, sconvolse il nemico, che riteneva di potere agevolmente sfondare l'intera linea nel settore meridionale. I guastatori paracadutisti dell’VIII Reggimento combatterono giorno e notte, dal 23 ottobre al 2 Novembre, senza cedere un palmo di terreno, contro soverchianti forze nemiche. Invano artiglierie, carri armati, fanterie tentarono di avere ragione della “Folgore” malamente armata (26 mitragliatrici - 242 fucili-mitragliatori - 6 mortai da 45 mm - 30 mortai da 81 mm - 58 pezzi controcarro da47/32- 6 pezzi contraerei da 20 mm - 12 lanciafiamme). Inoltre, degno di nota è il comandante dell'VIII guastatori paracadutisti, Mag. Burzi, che assunse il comando del VII Btg. paracadutisti in qualità di ufficiale superstite e più anziano.

EPILOGO

Malgrado la “Folgore” non abbia ceduto in alcun settore, il X Comando di Corpo d'Armata, a causa della situazione generale e senza preavviso, ordinò l'arretramento di tutto il fronte. L'ordine giunse all'VIII reggimento alle ore 21.30 del 2 novembre dal Col. Bignami, Vice Comandante della Divisione. Venne trasportato, in 10 ore, a piedi ed in spalla tutto ciò che era possibile, senza acqua, senza munizioni e spesso senza scarpe, con brandelli di uniformi, l'ordine venne comunque eseguito ed il 2 novembre le nuove posizioni erano presidiate. Il giorno 3 novembre però, dopo avere respinto un invito alla resa, giunse un nuovo ordine di ripiegamento e tutta la Divisione si rimise in marcia sostenendo, il giorno seguente, aspri scontri con pattuglie motocorazzate nemiche che intimarono più volte una resa peraltro sempre rifiutata. Stremati dalla fatica, falcidiati nel numero, privi di tutto, divenne impossibile resistere: alle ore 15.00 del 5 novembre venne ordinato ai superstiti di cessare ogni azione ostile. Il nemico, ammirato, cessa il fuoco il 6 novembre alle 14.35 concedendo gli onori delle armi ai sopravvissuti.

LA FOLGORE ERA GIUNTA IN AFRICA IN 5912 UOMINI

........
LA LASCIAVA CON 306 SOPRAVVISSUTI

 

HANNO DETTO DI NOI

Radio Cairo l'8 novembre del 1942:

«gli italiani si sono battuti molto bene ed in modo particolare la divisione Folgore che ha resistito al di là di ogni possibile speranza».

Roiter l'8 novembre del 1942:

«la resistenza opposta dai resti della divisione Folgore è stata invero ammirevole».

Radio Cairo l'11 novembre del 1942:

«I resti della divisione italiana “Folgore” hanno resistito oltre ogni limite delle possibilità umane».

B.B.C Londra:

«…dobbiamo davvero inchinarci di fronte ai resti di quelli che furono i leoni della “Folgore”». Sir Winston Churchill

B.B.C Londra:

«…gli ultimi superstiti della FOLGORE sono stati raccolti esanimi nel deserto. La divisione "Folgore" è caduta con le armi in pugno”»

 

RICOSTITUZIONE

Il 1° giugno 2001 il 5° btg. guastatori "Bolsena" dislocato a Legnago (Vr) è riconfigurato ed assume la denominazione di 8° Battaglione Genio Guastatori "Folgore". L'VIII° Battaglione Genio Guastatori "Folgore", richiamandosi alla omonima unità che ha operato con la Divisione "Folgore" in Africa Settentrionale, è posto alle dipendenze della Brigata Paracadutisti. Inoltre alla "nuova" Unità sono assegnate Bandiera e tradizioni dell'8° Reggimento Genio erede a sua volta dei reparti dell'Arma che hanno operato con il Gruppo di Combattimento "Folgore" nel corso della guerra di liberazione. In sintesi un Reparto Genio che ingloba tutte le anime guastatori dell'esercito italiano passate, presenti e future. Il 31 ottobre 2004 il battaglione viene inserito nel ricostituito 8° Reggimento Genio Guastatori.

GUASTATORI  PARACADUTISTI  OGGI

La specialità Genio Guastatori Paracadutisti è caratterizzata da accentuata e spiccata mobilità ed è dotata di mezzi per il movimento terra di media dimensione (in futuro muniti di cabina/cella protetta ed aviolanciabili). E' in grado di fronteggiare le esigenze medie di una Brigata e, qualitativamente, atta a fornire una cooperazione dalle spiccate caratteristiche di aderenza all'Arma base in aree "ad elevato rischio" sia in operazioni di guerra convenzionale sia in quelle di Peace Support. Il Reggimento guastatori paracadutisti è, allo stato attuale, articolato su un Comando di reggimento, una compagnia “comando e supporto logistico” e come unità di manovra, un battaglione genio guastatori paracadutisti. Il battaglione, a sua volta, si articola su quattro Compagnie Genio Guastatori Paracadutisti.

L' 8° Reggimento genio guastatori (per Forze Leggere – Paracadutisti) è l'unità fondamentale di supporto diretto per lo svolgimento della funzione “combat support” della Brigata “Folgore”. E’ in grado di assolvere tutti i compiti dell'Arma del genio (mobilità, contromobilità, protezione e supporto allo schieramento) ed è caratterizzato dalla capacità di muovere e combattere con le forze di manovra e di reagire con immediatezza alle esigenze operative dell'unità supportata con grande flessibilità di impiego che consente il passaggio da una missione alla successiva senza preavviso, o con corto preavviso (ad esempio dall'appoggio alla mobilità e contromobilità). Per la sua peculiarità, l'unità si addestra per assolvere anche compiti particolari propri di una operazione aviotrasportata ovvero per concorrere ad un'operazione speciale.

 

Il supporto avanzato alle operazioni aeree è una tra le principali missioni che il reggimento può essere chiamato ad assolvere nell'ambito anzidetto. Si concretizza nella costruzione, preparazione e/o nella riattivazione di strisce di atterraggio, di zone di sbarco e di zone di reimbarco, nonché nel mantenimento e nella riparazione di attrezzature/assetti utili per le attività delle forze aeree ad ala fissa e rotante, all'interno della testa di sbarco conquistata e difesa dalle Aviotruppe. Altra attività di preminente interesse del reggimento è l'attuazione di demolizioni, che può essere assolta decentrando moduli guastatori sino a livello plotone. Per le attività di bonifica di aree/itinerari minati, il reggimento dispone di particolari assetti (team EOD) che possono compiere anche azioni particolari, connesse con azioni antisabotaggio, grazie alla disponibilità di personale altamente specializzato.

 

In operazioni a media ed alta intensità, il Reggimento è stato impiegato per la prima volta in Iraq, nell'operazione “Antica Babilonia VII”, dall'aprile al settembre del 2005, dove ha contribuito alla sicurezza del contingente attraverso la realizzazione di lavori di protezione degli assi e punti critici e di miglioramento delle condizioni di vita, nonché le attività tese a garantire la mobilità del contingente. Successivamente ha preso parte in Piemonte e Valle d'Aosta, con una aliquota di personale, all'Operazione Domino VI (da dicembre 2005 a febbraio 2006) caratterizzata dal concomitante svolgimento delle Olimpiadi invernali di Torino. Nel 2006, a seguito dell’evoluzione del fronte Afgano e alla luce delle nuove esigenze operative emerse in fase condotta, il Reggimento ha intrapreso una nuova attività operativa riferita sia alla bonifica “sistematica” degli aree minate, sia alle attività ACRT (Advanced engineer reconosissance team). Infatti, nel 2007, in teatro Libanese, nel contesto della Missione LEONTE, ha effettuato sotto egida ONU attività di bonifica sistematica, attività che non veniva più svolta dal dopoguerra. Oggi il Reggimento si stà preparando con corsi di aggiornamento e di specializzazione del personale guastatore minex a garantire le attività ACRT.

 

 

 

 

     

   La Bandiera         Lo Stemma         La      I Comandanti          La Sede

 

 

 

 

 

 

 

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