M.O.V.M. cap. magg. capo scelto Pierdavide De Cillis.

Pierdavide De Cillis

 

Pierdavide De Cillis, nato il 25 febbraio 1977 a Bisceglie e appartenente al 21° Reggimento Genio di stanza a Caserta, è deceduto in Afghanistan insieme al collega Mauro Gigli di Sassari.

Era un artificiere, esperto di bonifiche e disinneschi di ordigni improvvisati. Per lui si trattava della settima missione internazionale. Era stato, tra le varie destinazioni, in Albania, in Kosovo e in Iraq. Il militare biscegliese era sposato con Katia De Lucia, di 32 anni. Vivevano a San Marco Evangelista, in provincia di Caserta. Genitori di una bimba di tre anni e mezzo, erano in attesa da quattro mesi di un altro figlio.

A Herat il 28 luglio del 2010, due militari facevano parte della task force genio inquadrata nel contingente italiano in Afghanistan e avevano al loro attivo numerose missioni all'estero durante le quali avevano effettuato moltissimi di interventi di disinnesco di ordigni esplosivi. Il biscegliese, quel giorno, dopo aver disarticolato un primo artifizio (IED), fu avvertito dal capo nucleo della presenza di una seconda trappola esplosiva e dell'imminente pericolo. Facendo scudo con il proprio corpo, ha salvato l'ufficiale responsabile della raccolta delle prove legali presente sul posto, andando incontro alla morte come si legge dai rapporti ufficiali.

Ha detto di Lui il Colonnello Mirra, diretto superiore del caporal maggiore capo:

“De Cillis è un militare che tutti i comandanti vorrebbero avere. Aveva al suo attivo sette missioni all’estero durante le quali aveva effettuato un elevato numero di interventi di disinnesco di ordigni esplosivi. Un eccellente professionista”.

L’8 novembre del 2005 il presidente della Repubblica gli aveva conferito la croce d’onore, “chiarissimo esempio di eletta abnegazione ed incondizionata dedizione al dovere”.

 

Medaglia d'oro al valor militare

 

Caporal Maggiore Capo Scelto

Data del conferimento: 05/04/2012

Alla memoria

motivazione:

Giovane volontario dalle straordinarie qualità umane e professionali, in missione di pace in Afghanistan come operatore addetto alla bonifica degli ordigni esplosivi improvvisati, pur in turno di riposo, appreso del rinvenimento di un artifizio in un villaggio, senza esitazione si offriva per effettuarne il disinnesco. Durante tale operazione, dopo aver contribuito a disarticolarlo, avvertito dal capo nucleo della presenza di una seconda trappola esplosiva e dell'imminente pericolo, esponendosi a manifesto rischio della vita e anteponendo l'altrui incolumità, alla propria, faceva scudo con il corpo all'ufficiale responsabile della raccolta delle prove legali presente sul posto, salvandolo dagli effetti dell'esplosione e andando incontro alla morte. Fulgido esempio di coraggio e altruismo ispirati alle migliori tradizioni dell'Esercito. Fulgido esempio di coraggio e altruismo ispirati alle migliori tradizioni dell'Esercito. Herat (Afghanistan), 28 luglio 2010.

 

 

 

 

 

 

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