Roma - 28 giugno 1951 - Inaugurazione del monumento bronzeo nella caserma Ettore Rosso sede del Comando Genio ex Scuola del Genio.

Cronaca circostanziata ... di quasi 70 anni fa (ricerca a cura di Luigi Infussi).

 

Come è noto, il 1° marzo 1950 si costituì in Roma, presso la Caserma "Ettore Rosso" la Scuola del Genio, per poi riconfigurarsi, il 10 settembre 2010, in Comando Genio, dalla fusione della Scuola del Genio con la Brigata Genio di Udine, dopo solo 60 anni. Circa sedici mesi dopo quel primo di marzo, venne effettuata la prima cerimonia di rilievo in occasione della Festa dell'Arma del Genio. Nel 1951 la cerimonia non si effettuò il 24 giugno, in quanto domenica, ma alla vigilia della ricorrenza dei SS. Patroni, San Pietro e Paolo, un giovedì. La cronaca di quel tempo recitava: " duemila anni di storia sono stati celebrati dai genieri........Ovunque sono state esaltate con calde parole le gesta di innumerevoli eroi che punteggiano di pietre miliari la difficile via della gloria".  Il pubblico delle grandi occasioni accorse in quella splendida giornata d'inizio estate, alla vera inaugurazione della " fucina di sapere ed ardire degli Ufficiali di complemento, di volontari specializzati d'Arma e di battaglioni speciali e moderni Pionieri d'Arresto ". Intervennero per l'occasione il Capo di Stato Maggiore della Difesa Gen. Marras, oltre ai Generali Boncompagni, Pizzorno, Scattini, Babini, Silvestri, l'Ammiraglio Marini, e numerose altre autorità, tra cui l'ex Comandante della 10^ Cp. zappatori, Gen. C.A. della riserva Azzariti. Dopo la rassegna dei reparti in armi della Scuola, impeccabilmente schierati al comando del Col.D'Amico, Comandante dell'Istituto, ebbe inizio la cerimonia, con un breve discorso celebrativo per introdurre le gesta compiute dai Genieri della 1^ guerra mondiale, propedeutico alla seconda inaugurazione del gruppo statuario ( la 1^ avvenne a Pavia). Lo scoprimento del monumento avvenne in maniera inusuale: difatti il Gen. Marras dalle tribune, mediante un circuito teleruttivo, provocò "  l'accensione dello speciale schermo che ammonta il gruppo (statuario) trasformandolo in un immenso rogo le cui fiamme progredendo verso il basso scoprono, man mano, le figure che sembrano, perciò, irrompere in atteggiamento di suprema sfida al nemico, e aprire con i loro petti la breccia da cui fluiranno poi i reparti d'assalto ". Seguì, quindi, un appassionante rievocazione del glorioso passato dell'Arma del Genio, con il passaggio ideale della fiaccola della fede e della gloria, dal -fossor- di Giulio Cesare, percorrendo le varie epoche con i genieri d'Italia, fino a giungere al nuovo pioniere dell'Esercito Italiano, il tutto con commento storico e musica appropriata, conferendo alle scene grandiosa solennità. Le parole del commento, così profonde e significative, mossero i -fossores-, i guastatori legionari, riunite in centurie, verso i pionieri moderni. "E' questo un grave ammonimento, i guastatori legionari di oltre duemila anni che l'arte della guerra conoscevano, si sono compiaciuti nelle mani dei giovani la loro ricchezza di gloria.  Fodientes luto inquinare debere, qui madere hostium sanguine voluisse. Chi di sangue lordarsi vuole , si sporchi prima le mani di terra. Così ammonì Scipione l' Africano a Numanzia." - "Le figure poi, sempre in atmosfera velata, muovono lente ed eteree come ombre. Sembra che con il loro maestoso andare sfoglino le pagine della storia. "Lo scoprimento, come la rievocazione, furono realizzati grazie ad una brillante regia del Ten.Col. Di Benedetto. Così in brevissimo tempo, correndo in avanti nel tempo, si passò dal già citato tempo di Giulio Cesare (133 A.C.), ai minatori di Pietro Micca del 1697, agli ingegneri militari di Carlo Emanuele I del 1752, agli zappatori pompieri del 1812 del regno italico, al genio militare del 1848, ai genieri del 1863, al genio coloniale del 1896, al geniere della prima guerra mondiale, a quello del 1940...all’odierno del 1951. E l'allegoria fu chiusa con il motto "Avanti è la Vita", l'ammonimento in "calce" al gruppo statuario. La cerimonia fu chiusa, con lo sfilamento impeccabile dei reparti in armi e dei mezzi della Scuola Pionieri e di quella Collegamenti riuniti per l'occasione. Dopo la cerimonia, il Capo di SMD ebbe modo di prendere atto dei nuovi complessi addestrativi e ricreativi, già all'avanguardia per quei tempi, ispirati ad un concetto di assoluta praticità e concretezza, come alcune aule a gradinate (ancora oggi in essere aule A1 e A2). Praticità e concretezza, sono prerogative imprescindibili per noi Genieri, anche oggi nel XXI secolo.

Gen. B. Luigi Infussi

 

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