Latino Orsini

di Luigi INFUSSI
Radio Latino
Il "Radio Latino"

Latino ORSINI

"Un salto nella storia"

di Luigi INFUSSI

Nell'articolo di Quinto Cenni, che annunciava la "nascita" del primo Museo Militare a Roma (vedasi documenti storici del nostro sito), nella sede di Castel di Sant'Angelo, si legge:

"Eppoi Papi protettori di arti belle come: Alessandro VI, Giulio II, Leone X, Paolo III profusero nel turrito monumento tesori di eleganza e di arte, mentre i Sangallo, Michelangelo, Castriotto, e poscia Latino Orsini, Laparelli e il Savorgnano vi aggiunsero e studiarono magisteri di nuove difese."

Tra coloro i quali aggiunsero e studiarono magisteri di nuove difese, il primo ad essere citato è Latino Orsini.  Chi è stato e cosa ha rappresentato per la "Storia Italica"?

Latino Orsini, fratello di Giovanni e Paolo,  nacque a Roma, probabilmente a Mentana, nel 1517 circa.

Figlio naturale di Camillo, uno  dei più celebrati condottieri del XVI secolo, anche lui intraprese  la carriera militare meritando le citazioni come: “Huomo valoroso in guerra e in pace” , “Fu Latino colto e gentil cavaliere..", “O chiaro, o nobil duce,/ ben dietro Marte rivolgesti il piede/ per sentier di sudore;/ Ma qui tra l’aurea luce/ non fu maor pronta a dispensar mercede/ al degno tuo valore.”.

Diresse le fortificazioni di terra progettate dal padre per Castel Sant'Angelo e costruì parte delle mura di Civitavecchia.

Quale "uomo d'arme", nella compagnia di ventura, "al soldo" dello Stato Pontificio, nel 1549, affiancò il padre Camillo a Parma, allorché Orazio Farnese tentò di impadronirsi della città. Alla morte del papa Paolo III, si spostò a Bologna con 400 fanti per impedire eventuali colpi di mano della cavalleria del Farnese, ai danni della scorta che stava conducendo a Parma il denaro destinato alle truppe di quella guarnigione.

Per conto della Francia, nel 1551 combatté nella guerra di Parma, tra pontifici ed imperiali e nel 1554 affrontò ancora gli imperiali nella guerra di Siena.

Ancora, nel 1557 contrastò le truppe del duca d'Alba agli ordini del duca di Guisa.

Nel 1559, fu nominato dal pontefice Pio IV, maestro generale di campo dell'esercito pontificio. Sempre in quell'anno fu inviato in Francia, per combattere gli ugonotti in soccorso del Re Carlo IX.

Latino sposò Lucrezia, una figlia naturale del cardinale Bernardo Salviati ed ebbero due figli: Fabio, letterato ed amico di Torquato Tasso, e Virginio, condottiero al servizio del re di Spagna, sposato con Beatrice Vitelli, figlia ed erede di Giacomo, signore di Amatrice. Nel 1570, andò al servizio di Venezia e gli fu riconosciuta una provvigione annua di 2000 scudi(**), oltre ad un alta somma di denaro ad altri sei suoi capitani.

Nel 1571, venne nominato governatore di Candia (l'attuale isola di Creta) e rafforzò le difese dell'isola, difendendo le coste dagli assalti degli ottomani, successivamente partecipò alla battaglia di Lepanto.

Nel 1572, dopo la pace con i Turchi, si stabilì a Candia.

Dopo dieci anni, nel 1581, tornò a Roma, al servizio del Papa Gregorio XIII. Combatté contro Alfonso Piccolomini ("il duca bandito"), al comando di 3000 armati, non motivati e che rifiutavano di combattere i briganti,  per cui fu costretto a rinforzare il proprio contingente con mercenari. Inseguì il Piccolomini fino a Sefro nel Maceratese, ma fu ferito ad un braccio da un archibugio, che lo costrinse al ritiro.

Fu anche nominato ambasciatore di Gregorio XIII presso il Senato della Repubblica di Venezia.

Nell'agosto del 1583, si recò a Venezia per convincere la Serenissima ad ingaggiare una nuova guerra con i turchi.

Quale "maestro di fortificazioni", fortificò  a Roma il Borgo Leonino ed il borgo di Castel Sant'Angelo e diresse la costruzione delle mura di Civitavecchia(***).

Nel 1571 implementò le difese dell'isola di Candia sotto la pressione degli ottomani. Un anno dopo, nel 1572, iniziò la costruzione delle fortificazioni dell' isola di Suda (regione di Creta).

Inventò il Radio Latino, strumento astronomico e geometrico, uno strumento universale destinato a svolgere le più svariate funzioni.
Chiuso e tenuto nella sua custodia ha le sembianze di un pugnale ma una volta aperto e messo in uso svolge le funzioni dell'antico radio greco, del bacolo  o balestriglia (****), del quadrante. Munito di bussola nel manico era utilizzato soprattutto per il rilevamento territoriale, per misurare le altezze, le distanze, le profondità, l'alzo dei cannoni, il livello dei piani, e compiere rilievi topografici. Fra i numerosi strumenti in uso all’epoca ebbe enorme successo, fino a tutto il XVII secolo. Nel 1583, venne composto e stampato "Il Trattato del Radio Latino -istrumento giustissimo e facile più d’ogni altro per prendere qual si voglia misura e posizione di luogo, tanto in Cielo come in Terra",  per divulgare tutte le operazioni che lo strumento era in grado di effettuare, con il commento di Egnazio Danti da Perugia, dell'Ordine dei Predicatori, maestro in Teologia, cosmografo di Papa Gregorio XIII, vescovo di Alatri.

Nella prima parte del Trattato vi é la descrizione generale di tutte le parti costituenti lo strumento ed il corretto uso.
E' composto di un'asta centrale sulla quale si muovono quattro aste snodate a forma di parallelogramma e munite di visori. Su tutte le aste e su entrambi i lati sono incise varie scale di misura,  che lo rendono uno strumento particolarmente versatile: si ha la scala dei gradi, il quadrato delle ombre, la divisione in braccia, la rosa dei venti, gli angoli di poligoni regolari inscritti nel cerchio, e i diametri delle palle d'artiglieria. A quei tempi, gli strumenti utilizzati per le rilevazioni erano giudicati  più idonei  se elementari e meno visibili, in quanto efficaci ai fini militari: l'obiettivo degli architetti e ingegneri militari era infatti quello di prendere distanze e  altezze per calcolare il livellamento e piazzamento dell’artiglieria, come si misurano gli otto venti cardinali e tutti i venti antichi,  stabilire la forma e le dimensioni da dare alle fortificazioni, fare dette operazioni senza avvicinarsi e senza essere visto dal nemico o per aggirare o superare degli ostacoli naturali.
Nella seconda parte viene sviluppato con vari esempi l'uso geometrico, anche se in maniera molto coincisa, dando per scontato che il lettore (evidentemente considerato un esperto) conosca i teoremi euclidei (e i calcoli aritmetici conseguenti) su cui si basava l’impiego degli strumenti di misura più diffusi: quadranti, astrolabi, ecc..

In successione vengono trattate:

- la misura delle altezze con la scala altimetra;

- la misura di un’altezza senza la scala altimetra;

- la misura della larghezza di un fiume, o di qualsiasi altra distanza;

- altro modo di misurare le distanze, senza accostarsi;

- come si misura una profondità;

- come si mette a livello qualsiasi opera;

- come si misura la pianta dei siti, sia in prossimità (o senza accostarsi).
Infine,la terza parte dell’opera è dedicata alle applicazioni astronomiche del radio latino (15 capitoli), ed in particolare  come si trova:

- la latitudine di qualsiasi luogo con il sole;

- la longitudine e latitudine apparente delle comete;

- l'altezza del polo mediante le stelle;

- la declinazione del sole e delle stelle;

- la distanza tra una stella e l'altra;

- l'altezza delle stelle fisse e dei pianeti.

La seconda edizione del Trattato, del 1586, sempre con il commento di E. Danti, fu stampato con maggior accuratezza dai tipografi del tempo, esaltandone l'importanza bibliografica e la valenza letteraria e scientifica. Latino Orsini, inoltre, ebbe un'altra felice intuizione dalla storia antica, inventò una specie di "triboli" che furono detti cavalletti, consistenti in tre legni ad angolo retto,  lunghi otto palmi (circa 60 cm),  per contrastare lo sbarco della cavalleria dalle navi. Tale invenzione la pubblicò, moltissimi anni dopo, Vespasiano Romani nel "Trattato e modo di difendere la fanteria dalla cavalleria, et discorso sopra la fortificazione delle fosse "(Napoli, 1597).

Dopo una vita sui campi di battaglia, morì a Cipro nel 1586, in uno scontro con i turchi.

 

(*) Gli Orsini hanno dato i natali a cinque papi: in particolare Niccolò III, che costruì il passetto tra Castel Sant’Angelo, che era la fortezza della sua famiglia, e il Vaticano. Annoverano quaranta cardinali e diciotto santi.
Unica famiglia citata nella Divina Commedia di Dante Alighieri, nel Principe di Machiavelli e da Shakespeare nella Dodicesima Notte, dove il protagonista è il Duca Orsini.
(**) Ogni scudo pesava grammi 3,3 / 3,4 d'oro.
(***) All'I.S.C.A.G., nell' ampio salone dedicato alle fortificazioni, si possono ammirare i plastici, sia quello relativo a Castel Sant'Angelo che le fortificazioni di Civitavecchia, ... a testimonianza dove nel corso dei secoli avevano lavorato insigni ingegneri militari, insigni maestri, quale è anche Latino Orsini appunto.
(****) Il bacolo o il bastone di Giacobbe (anche balestriglia o asta di Jacob) è uno strumento di misura per misurazioni nautiche, astronomiche e topografiche (XIII secolo).

Gen.B.(ris.) Luigi INFUSSI

 

 

 

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