Prefazione
In questa sezione, iniziamo la pubblicazione di undici articoli (che verranno riportati anche su undici distinti numeri del notiziario ANGET, tre relativi al risorgimento, quattro relativi alla Prima GM e quattro relativi alla Seconda GM), redatti dal noto storico, scrittore e amico nonché convinto iscritto alla nostra Associazione ANGET Sezione di Como, Generale Mario Pietrangeli (già indimenticabile 48° Comandante del Reggimento Genio Ferrovieri negli anni 2003 - 2005, Comandante del Battaglione Genio Ferrovieri nel 1998 – 1999, Comandante di Compagnia Genio Ferrovieri dal 1989 al 1991) sugli Aspetti Strategici dell’Impiego delle Ferrovie e del Trasporto Ferroviario nonché dei Ferrovieri Militari nel Risorgimento e nella Prima e Seconda Guerra Mondiale.
(a cura del Gen. Mario Pietrangeli)
Il 5 Aprile di 89 anni fa, si spegneva a Roma, il nostro 1° Presidente, Mariano BORGATTI (1853-1933), Soldato e Scienziato.
In questo articolo Lo ricordiamo attraverso la rievocazione della sua intensa attività.
(a cura del Gen. Luigi Infussi)
Nell'articolo di Quinto Cenni, che annunciava la "nascita" del primo Museo Militare a Roma (vedasi documenti storici del nostro sito), nella sede di Castel di Sant'Angelo, si legge:
"Eppoi Papi protettori di arti belle come: Alessandro VI, Giulio II, Leone X, Paolo III profusero nel turrito monumento tesori di eleganza e di arte, mentre i Sangallo, Michelangelo, Castriotto, e poscia Latino Orsini, Laparelli e il Savorgnano vi aggiunsero e studiarono magisteri di nuove difese."
Tra coloro i quali aggiunsero e studiarono magisteri di nuove difese, il primo ad essere citato è Latino Orsini. Chi è stato e cosa ha rappresentato per la "Storia Italica"?
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(a cura del Gen. Luigi Infussi)
Scienziato, Soldato, Statista, il 25 maggio 2020 nel 124° anno dalla morte. Per scoprire una legge della natura, per avere la meglio su un esercito nemico, per risolvere un assedio, per essere un grande diplomatico e politico tutto nella stessa persona, siamo al cospetto di un proprio vero genio. Ogni Nazione di rispetto dovrebbe annoverare tra i propri rappresentanti "le eccellenze".
(a cura del Gen. Luigi Infussi)
Analogamente ad altri Paesi europei, la Prima Guerra Mondiale “portò in dote” all’Italia disastrose condizioni economiche e conseguentemente rivolte popolari. La democrazia liberale si stava lentamente sfaldando sull’onda del malcontento popolare. L’inflazione galoppava, il costo della vita era quadruplicato e folle esasperate saccheggiavano i negozi di generi alimentari. A farne le spese erano, tra gli altri, i reduci, spesso e ingiustamente relegati ai margini della vita civile. A conti fatti, in termini esclusivamente territoriali, l’Italia aveva guadagnato dalla guerra poco più di quanto le era stato offerto nel 1915 dall’Austria-Ungheria per rimanere neutrale.
(a cura del Gen. Luigi Infussi)