La storia dell'ANGET


L'ANGET una Associazione d'Arma e di volontariato  aperta a tutti coloro che hanno prestato, o prestano, servizio in reparti ed organismi del Genio e delle Trasmissioni ed a coloro che, persone o collettività, ritengono di identificarsi nei suoi valori ideali ed intendono concorrere al conseguimento delle sue finalità.
L'antica origine del sodalizio la si può far risalire, al 1848 con le “Associazioni di Mutua Assistenza tra i Militari in Congedo” che nacquero dopo la promulgazione dello Statuto di Carlo Alberto. Pur avendo il nostro Sodalizio preso forma spontaneamente prima e all'indomani della Grande Guerra nel 1919, di fatto, solo il 4 dicembre 1922, a caratterizzazione nazionale, nacque l'Associazione Nazionale dell'Arma del Genio (A.N.A.G.) grazie alla iniziativa di Mariano Borgatti, 1° Presidente (rimase in carica fino al giugno del 1931), allora Direttore del nostro Museo, coadiuvato da alcuni fedeli collaboratori e da dipendenti in servizio.

Tutti loro meritoriamente accomunati dal forte sentimento di appartenenza, a tutela di ideali, tradizioni e valori nati nel dolore e nell'asprezza delle trincee, ma anche con l'ardire di compiti eroici, come la realizzazione di strade in alta quota, caratterizzate da guglie, gole profonde e pareti rocciose a perpendicolo o tenacemente approntando le 52 gallerie della I Armata, sul massiccio del Pasubio, sotto la protezione di Santa Barbara.

Il Borgatti, inoltre, nel 1931 diede vita ad un periodico mensile intitolato "Santa Barbara" e, come noto, sollecitò anche il monumento ai Caduti dell’Arma inaugurato a Roma nel 1925 in Castel Sant’Angelo e trasferito successivamente, nel 1937, in Piazza Maresciallo Giardino.

A partire dal 1933 vennero effettuate, a cadenza annuale, le adunate ANAG: la prima a Roma (18-19 giugno), poi a Torino, Trieste, Firenze, Napoli, Pasubio, Ferrara e l'ultima adunata, la VII, di nuovo a Roma (22-23-24 giugno 1940).

Nel 1935, l'A.N.A.G., nata con la finalità di: "Procurare agli Associati sostegno morale, intellettuale ed economico", come da disposizioni delle Autorità e in pieno accordo con le Istituzioni Militari, tornò a denominarsi come in passato "Reggimento Mario Fiore", mentre le sezioni del suo ordinamento assunsero le denominazioni di battaglioni.

Ciò voleva significare la continuità del servizio del cittadino verso la Patria, dalla ferma di leva fino a tutto il lungo periodo del congedo. I tragici eventi che dal l940 al 1945 sconvolsero l’Europa, il mondo, ed in particolare la nostra penisola, posero fine alla vita del reggimento, ma non a quella dell’Associazione che ritrovò in alcuni gruppi autonomi a Napoli, a Venezia, a Milano ed a Roma: la più genuina missione di mantenere vive le tradizioni dell’Arma e lo spirito di fratellanza fra coloro che ne avevano fatto parte in guerra come in pace.

Rinato il Paese dopo il travaglio della Resistenza e della Liberazione, rimarginate le più gravi ferite e ricomposte nelle più ordinate strutture le Forze Armate, il Generale Vincenzo Jacoe cominciò l’opera di coordinamento dei gruppi sparsi, in cui lo spirito sano dell’Associazione si era mantenuto intatto.

Il 25 novembre 1953, quasi 70 anni fa, a pochi passi da Montecitorio,in via Uffici del Vicario n.18, nello studio del notaio avv. Carlo Capo, si costituì l'Associazione Genieri e Trasmettitori d'Italia, con repertorio n.° 77520.

Sodalizio per coloro:

"... che avendo appartenuto all' Arma del Genio dell' Esercito Italiano, essi hanno ideato - allo scopo che tutti coloro che hanno o hanno fatto parte dello stesso corpo del Genio abbiano la possibilità di mantenere fra loro rapporti culturali che concorrono a conservare ed alimentare gli ideali comuni e il comune spirito di corpo - di costituire una Associazione civile - fra Genieri e Trasmettitori (già telegrafisti e radiotelegrafisti ) - che raccolga e continui quelli che furono gli scopi e gli interessi della Associazione Nazionale dell'Arma del Genio -A.N.A.G.- La Santa Barbara (già Reggimento Genio Mario Fiore) e che succeda proseguendone l'attività.".

Con tale atto pubblico, il Generale Mario Tirelli, il Col. Matteo Favilla, il Ten.Col. Giuseppe Fioritto, il Col. Aurelio Cornini, il Ten. Col. Ettore Gardino, il Capitano Giuseppe Arsetti, il Capitano Lorenzo Piva, il Tenente Edmondo Zuppardi, il Sergente Maggiore Federico De Goglia, il Sten. Pietro Manni, il Mar. Maggiore Gino Filosi, stipularono la "nuova costituzione". Il presidente era l'allora Generale di Divisione Mario Tirelli, che insieme al Ten.Col. Giuseppe Fioritto e al Tenente Edmondo Zuppardi, si impegnarono a provvedere al più presto alla redazione dello Statuto e a sottoporlo all'approvazione dell'assemblea degli associati.

Il Generale Tirelli, qualche mese prima dello stesso anno, riuscì ad indire, presso il Rgt. Genio Pontieri, un imponente convegno Nazionale. Messosi alacremente all’opera, cominciò a dotare l’ANGET di un regolare Atto Costitutivo di Associazione, a cui venne riconosciuta “Personalità Giuridica” con D.P.R. 18 giugno 1954, con regolare approvazione del suo Statuto.

Gli successe il Generale Federico Amoroso che aveva ricoperto la carica di Ispettore dell’Arma, dopo essere stato, durante il periodo della Liberazione, anche Ministro dei Trasporti. Sotto la sua Presidenza, dal 1959 al 1966, si moltiplicarono le iniziative e le manifestazioni, sia al centro, sia in periferia.

Il Notiziario assunse la denominazione de “IL GENIERE”. In occasione del centenario dell’Unità d’Italia, nel 1961, fu organizzato un importante raduno Nazionale a Torino. Le 95 Sezioni dell’ANAG del 1932 (di cui 4 in territorio oggi non più facente parte della Repubblica) erano già divenute 123 nel 1960. A questo incremento diedero un forte contributo le Regioni settentrionali. Nel 1965 fu realizzato a Monterosi di Viterbo un Sacrario a ricordo del sacrificio del Sottotenente del Genio Ettore Rosso e dei 4 genieri e 2 cavalleggeri che con lui si sacrificarono, il 9 settembre 1943, per sbarrare il passo ad una colonna tedesca in marcia verso Roma.

Fece corona all’inaugurazione un apposito raduno nazionale. Dal 1966 al 1973 fu il Generale Francesco Gonella a presiedere l’Associazione. Si diede mano alla revisione ed all’approvazione definitiva del nuovo Statuto di cui il Generale Federico Amoroso aveva gettato le basi. Si curarono e si svilupparono le relazioni con le corrispondenti Associazioni estere, particolarmente Francesi e Belghe, con interventi di rappresentanze a vari livelli a raduni dei Liaisons a Bordeaux, Parigi e Bruxelles e dei Sapeurs a Grenoble, Lione e Chambery. Si affrontò infine il problema dei “Gruppi di Specialità” che si erano già naturalmente costituiti per mantenere le tradizioni che esaltano, in seno all’Arma, le molte specialità così diverse fra loro, mentre la crisi di valori che investiva il Paese rendeva sempre più difficile il dialogo con le giovani generazioni. Si cercò di ovviare alla situazione con vari provvedimenti: si incrementarono i raduni regionali e interregionali, coordinando le varie iniziative in modo che non si sovrapponessero nel tempo. Uno di essi veniva scelto ogni anno per una manifestazione “di risonanza nazionale”, con larghe rappresentanze di altre regioni.

Un tono particolare venne dato, nel 1968, al raduno di Vittorio Veneto in occasione del cinquantenario della Vittoria. Nel 1971 la Marina Militare si dotava di una nuova unità a cui fu imposto il nome “Geniere” che già aveva contraddistinto un precedente cacciatorpediniere. Una sottoscrizione tra i soci dell’ANGET, fornì la quota necessaria per l’offerta di una splendida Bandiera di combattimento. Sul cofano il motto suggerito dall’Ispettorato dell’Arma del Genio, “per omnia asperrima” racchiuso tra lo stemma della Marina Militare ed il fregio dell’Arma del Genio. Per la solenne cerimonia svoltasi a Venezia, la delegazione del Veneto organizzò un riuscitissimo raduno di “Risonanza Nazionale”.

Nel 1973 successe alla Presidenza il Generale Ottavio Di Casola, deceduto dopo poco più di un anno dalla sua elezione, proprio nel giorno del grande raduno Nazionale indetto per celebrare il centenario della nascita di Guglielmo Marconi. Al vertice dell’ANGET venne allora chiamato il Generale Sergio Giuliani che si trovò a dover affrontare il diminuito interesse, soprattutto dei giovani, verso le istituzioni in genere e pertanto anche verso le forme di associativismo patriottico.

Allo scadere del mandato triennale, venne eletto Presidente Nazionale il Generale Ottavio Puliti, mentre qualcosa già stava cambiando nel Paese e le Forze Armate, con il Genio e le Trasmissioni in particolare, guadagnavano prestigio grazie ai concorsi forniti nel corso di calamità nazionali. In questo contesto il Consiglio nazionale ANGET maturò una più moderna ed incisiva linea di azione incentrata sui temi della Protezione Civile e venne chiamato alla Presidenza il Generale Antonio Frizzele.

La Protezione Civile fu il tema del Raduno Nazionale di Castel Maggiore che segnava la rinascita dell’Associazione. La prima iniziativa completa fu l’istituzione di un gruppo di radio-operatori volontari. Il periodico dell’Associazione (oggi “Notiziario”) intanto assumeva la nuova denominazione di “ANGET” (dal n° 4/1982) e riceveva un ulteriore impulso nel 1989, sotto la guida del Vice Direttore, Generale Carlo Gaspardone.

Nel 1986 veniva eletto Presidente Nazionale il Generale Giuseppe Calamani che per nove anni dedicava la sua attività ad incrementare lo spirito di solidarietà tra i soci, l’amore per la Patria e la spinta verso forme di attiva partecipazione alla vita del Paese nel campo della Protezione Civile.

Il successivo Presidente, dal 1995 al 2001, Generale Vittorio Bernàrd concretava d’impeto tale spinta sancita dal nuovo Statuto (4 nov. 1997) e sottoscriveva una convenzione con il Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri in cui all’ANGET, riconosciuti gli obiettivi statutari in tale settore, nonché la particolare qualificazione tecnica nel campo dell’ingegneria civile e delle telecomunicazioni, venivano affidati particolari compiti. La pubblicazione sul Notiziario Nazionale (n° 1 e 2 del 1996) del “Manuale - Guida sul Servizio Nazionale della Protezione Civile per i Soci ANGET”, opera del Vicepresidente Nazionale Generale Guido Martinelli, è la conferma della nuova strada intrapresa dall’Associazione.

Nel 2001 la Presidenza dell’ANGET passava nelle mani del Generale Luigi Campagna mentre rimanevano come Vicepresidenti il Generale Vittorio Bernard ed il Generale Guido Martinelli. Inoltre, assumeva l’incarico di Segretario Generale il Generale Carlo Mittoni, con Vice Segretario il Generale Alberto Clava. Il Generale Carlo Gaspardone manteneva la vicedirezione del “Notiziario ANGET”.

Così strutturata, la Presidenza Nazionale ha continuato a perseguire gli obiettivi precedentemente individuati aggiungendone di nuovi per mantenersi a contatto con le esigenze delle Forze Armate e con gli impegni del Paese.

Le attività sono indirizzate verso le seguenti cinque vie fondamentali:

-mantenere sempre più vivo lo spirito di appartenenza alle gloriose Armi del Genio e delle Trasmissioni;

-collaborare, ai vari livelli, nelle attività di Protezione Civile;

-svolgere opera di sostegno materiale e psicologico a favore dei volontari nella nostra Forza Armata;

-contribuire, con la raccolta e l’invio di materiali per aiuti umanitari, alle operazioni di pace svolte fuori dal territorio nazionale dalle Unità del nostro Esercito;

- contribuire con il Gruppo HDIG (Humanitarian Demining Italian Group) alla bonifica del territorio da ordigni esplosivi, soprattutto con l’addestramento di personale idoneo allo scopo, in ogni parte del mondo ove questa opera possa essere richiesta ( già attività residuale dall’inizio di questo secolo).

Nel 2007 veniva eletto alla Presidenza Nazionale il Generale Maurizio Cicolin ( carica che mantenne fino al 2016) , che assumeva oltre alla veste di Direttore Responsabile del “Notiziario”, successivamente, anche quello di Redattore unico.

Di particolare menzione sono i Raduni Nazionali effettuati nel 2009 a Trento e nel 2011 a Treviso in concomitanza con le celebrazioni del 150° anniversario dell’ Unità d’Italia. Il 23 aprile del 2016 è stato eletto nuovo Presidente Nazionale, il Generale Carlo Mittoni, che per lunghi anni era stato Segretario Generale,dal 2001, poi Vice Presidente (dal 2007).

Nel 2019, diviene Vice Direttore del Notiziario il Generale Luigi Infussi, già Vice Presidente Nazionale dal 2016 fino al 2019.

Dal 4 aprile 2022, viene eletto Presidente Nazionale il Generale Marios Lombardo, già Vice Presidente Vicario dal 2007, affiancato dai Vicepresidenti Col. Nicolino Pallotta (dal 2019), e dal Col. Giuseppe Munno, confermato quale Segretario Generale il Col.Maurizio Benedetti.

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