IL PROGETTO DELLA SICUREZZA

UNO “SPARTITO” NECESSARIO PER “L’ORCHESTRA CANTIERE”

A cura dell’arch. Luciano Leoni

 

Gli infortuni sul lavoro si verificano in modo sempre più frequente, nonostante le maggiori tutele che dovrebbero derivare dalle recenti normative introdotte in materia di prevenzione infortuni, igiene e ambiente di lavoro.
Sembra quasi che gli addetti ai lavori vivano una realtà “diversa”, poco adattabile alle disposizioni legislative. Una dimensione composita e per questo complessa, nella quale molteplici attività umane operano nella stessa area temporanea e mobile: il cantiere edile.
Un paragone può soccorrere la comprensione. Un cantiere edile è come una grande orchestra: molti strumenti, ognuno con la sua traccia da eseguire che deve necessariamente sintonizzarsi con quella di tutti gli altri, altrimenti, la stonatura, l’errore, è inevitabile. Le note di un cantiere però sono esseri umani e una stonatura può tradursi in morte. Un insieme di piccole, medie e grandi imprese, artigiane e non, con personale impiegato di diverse culture, lingue, religioni, formazioni professionali. Molte e varie sono le attrezzature e le opere che interferiscono tra loro in tempi sempre più stretti ed importi di appalto sempre più ridotti.
Il coordinamento di tutto è affidato ad un “direttore d’orchestra”, il Coordinatore della sicurezza per la progettazione e l’esecuzione dell’opera, è suo compito organizzare gli incontri di coordinamento con i vari addetti e verificare la rispondenza del piano di coordinamento con l'effettiva esecuzione delle opere.
Controlla l’applicabilità di tutti i piani operativi delle imprese esecutrici, nonché la compatibilità tra i documenti della sicurezza e il Piano di Sicurezza e Coordinamento in cui devono inserirsi. L’obiettivo è di pervenire ad un unico documento, agevolmente leggibile ed applicabile per tutti. Per questo è un compito che necessita della completa, approfondita, vissuta conoscenza ed esperienza di tutte le problematiche di cantiere.
Un altro aspetto essenziale, ma pericolosamente sottovalutato, è un personale operaio multietnico, reperito agli angoli di piazze e strade, ovunque queste persone si riuniscano vendendo la loro forza-lavoro. Si alimenta, così, il mercato nero del lavoro a discapito della sicurezza di queste persone e della qualità dei lavori, poiché anche quando i lavoratori sono regolarizzati, resta dubbia la loro capacità professionale.
Fare l’operaio in cantiere, infatti, non richiede nessun titolo di studio o corso di formazione professionale, come se il manovale fosse un lavoro che chiunque può fare, nella totale incompetenza perché non presenta pericoli ed insidie.
Il titolo per le Maestranze Edili può essere dato dall'imprenditore a qualsiasi soggetto e attribuisce indifferentemente più di una qualifica (muratore, carpentiere, ferraiolo, ecc.). Neppure essere imprenditori prevede il possesso di un titolo di studio e/o formazione, così, senza oneri di competenza, manovali possono decidere di aprire attività imprenditoriali, tanto più che il costo di una Ditta Individuale è di pochi euro.
Tanto più che il ruolo di RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione) può essere svolto dallo stesso imprenditore, purché partecipi ad un corso della durata massima di 48 ore.
Nelle prossime righe si cercherà di analizzare queste problematiche, di evidenziarne gli aspetti peculiari e di proporre una possibile soluzione, che, in ogni singola realtà di cantiere, deve trovare peculiare realizzazione, secondo le normative vigenti, in un “Progetto della Sicurezza”: redazione grafica delle operazioni necessarie all'esecuzione della sicurezza.
E’ preferibile che esso sia elaborato utilizzando forme simboliche e colori, in sostanza l'immagine, rispetto ai “fiumi” di parole da “mostrare” sia agli utenti di cantiere che agli organi di vigilanza, qualora ne facessero richiesta. Ormai la consapevolezza del “'potere dell'immagine” è bagaglio culturale sufficientemente diffuso, la pubblicità ne è l’esempio e si sa con quali effetti.

Progetto della sicurezza

Vi è nelle immagini un elemento motore, ben esplicitato dalla prima legge della psicosomatica di Roberto Assagioli: “le immagini o figure mentali tendono a produrre le condizioni fisiche e gli atti esteriori ad esse corrispondenti”; immagini ben scelte e selezionate aiuteranno ad evocare e produrre le azioni più appropriate. Inoltre, combinando le giuste immagini con una corretta formazione che alleni i lavoratori a compiere le azioni più corrette in una qualsiasi azione di pericolo, si rinforza l'efficienza. La II legge della psicosomatica, infatti, afferma: “gli atteggiamenti, i movimenti e le azioni tendono ad evocare le immagini e le idee corrispondenti”, si crea cosi un meccanismo di feedback circolare.

Progetto della sicurezza

Gli usuali documenti della sicurezza sono interminabili pagine sature di norme (il più delle volte superate), come se la quantità fosse direttamente proporzionale all’efficacia, caratteri talmente minuscoli che passa la voglia di consultarli, tant’è che tale documentazione, una volta prodotta, viene immediatamente depositata nel cassetto. E qui purtroppo giace, ben lontana dall’essere compresa e assimilata dai lavoratori.
La sicurezza sul posto di lavoro deve essere pensata e creata per gli addetti. Dal momento in cui mettono in opera la propria maestranza è imprescindibile che siano dotati di un documento di facile lettura e impostazione personalizzata all’intervento. Un documento che li renda coscienti della realtà in cui operano. Per un lavoratore non è tanto importante conoscere il dettaglio delle leggi e la loro storia, difficile da studiare persino per chi ne fa una professione (caso mai indicative basi normative possono essere date negli incontri di formazione). Per i lavoratori è determinante sapere come montare un'opera provvisionale in sicurezza o quando utilizzare una cintura di sicurezza, quali sono le interferenze e quali le attrezzature in uso; come e con quali mezzi individuare le aree di intervento e i rischi, resi facili da riconoscere, in qualsiasi luogo e momento.

Progetto della sicurezza

Il PSC (piano di sicurezza del cantiere), dunque, integrato dal Progetto della sicurezza, è indispensabile alla conoscenza immediata di tutto quanto è fondamentale perché il lavoratore possa svolgere la propria mansione in sicurezza ed efficienza, per se e per gli altri. Soprattutto in un settore professionale in cui non sono pochi coloro che ancora hanno difficoltà a leggere e scrivere. E’ opportuno arrivare anche a loro se si vuole che, a fine giornata, ogni persona impegnata alla realizzazione di un'opera possa ritornare a casa propria stanca ma sana.

 

PROGETTO DELLA SICUREZZA
I piani della sicurezza, pur rappresentando validi strumenti per l’esecuzione dei lavori in sicurezza, non sempre risultano di facile lettura da parte di tutti gli addetti, considerata soprattutto l’elevata percentuale di analfabetismo tra lavoratori stranieri.
Integrare un piano della sicurezza con elaborati grafici di immediata comprensione rende estremamente più efficace l’individuazione dei rischi e delle misure di prevenzione e protezione da attuare.
In base alla complessità delle lavorazioni ed al grado di particolarità cui si vuol giungere, il Progetto della sicurezza può essere costituito da elaborati di progressivo dettaglio. Lo spaccato assonometrico riporta fedelmente, in un quadro d’insieme, l’opera da realizzare, scomposta in semplici fasi lavorative. Altrimenti possono aversi elaborati grafici che analizzino, in modo particolareggiato, ogni elementare fase lavorativa di cui si compone la realizzazione dell’opera. Questi illustrano i macchinari e le attrezzature più idonee da utilizzare, i rischi che da essa possono derivare, le misure di protezione e prevenzione a cui ricorrere. Infine un utilizzo mirato di colori, simbologia e grafici contribuiscono significativamente ad una comprensione ancor più immediata.

Arch. Luciano Leoni

 

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